Font serif e sans serif, cosa sono e quali sono le differenze.
Partiamo da cos’è un font.
Quante volete hai sentito pronunciare questa parola: “font”?
Oppure, quante volte hai sentito dire “dobbiamo scegliere il font giusto”?
In effetti, quando si lavora ad un documento, scegliere il font più adatto è davvero essenziale, principalmente per ottenere ottimali legibility e readability.
Spesso, però, si confonde la parola “font” con la parola “carattere”.
In effetti i due termini in italiano, soprattutto in ambito digitale, sono di frequente usati come sinonimi ma, in realtà, tra i due c’è differenza.
Il carattere è:
- una lettera
- un segno di interpunzione o un simbolo
Per esempio: “A” oppure “ ; ” o ancora “ £ ”
Per font si intendono, invece, tutti i caratteri (dell’alfabeto) disponibili in certe dimensioni, stile e peso di una particolare foggia (Microsoft Press Computer Dictionary, 1994).
Quindi un font è composto dall’insieme di caratteri che presentano la stessa impostazione formale.
Ma che significa font Serif o Sans Serif?
I font si distinguono, principalmente, in due grandi famiglie: serif e sans serif.
Font Serif, o “graziati”.
Questi font hanno degli elementi, le “grazie”, che li rendono più “aggraziati”.
Ma come si riconosce quindi un font “graziato”? Semplice: i caratteri scritti con font serif presentano degli allungamenti alle estremità del singolo carattere.
Per esempio, sono font Serif il Times New Roman e i Bodoni.
Font Sans Serif, o “bastoni” o anche detti “lineari”.
Sono font senza le grazie, senza quelle codine su ogni carattere.
I caratteri, in questi tipo di font, risultano avere una linea pulita.
Quando si usano i font serif e quando i sans serif?
La risposta è: dipende.
Dipende in primis dallo scopo del documento che bisogna redigere, dal contesto di fruizione, dal supporto su cui verrà scritto il testo, dal destinatario e da altri fattori.
Tuttavia, in linea generale si può affermare che:
I font serif sono sempre stati molto usati sulla carta stampata (e ancora lo sono). Ad esempio, il font Garamond è molto diffuso per la stampa di romanzi. Questo perché i font con grazie rendono la lettura di testi lunghi più veloce e scorrevole grazie alle codine che “legano” i caratteri l’uno all’altro.
I font sans serif invece sono molto frequenti sul web (perché si leggono bene anche se le dimensioni dei caratteri sono molto ridotte), per testi brevi o titoli.
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