La parola più “calda” del processo di Design Thinking è Empatia.
Si tratta di una parola che rappresenta l’apertura del design thinking verso l’essere umano come fruitore di un “oggetto”. Grazie all’empatia, infatti, è possibile progettare e ideare prodotti, strumenti e processi che riescono a dare risposta a bisogni ben definiti di alcune specifiche persone.
Che vuol dire Empatizzare?
Preoccuparsi di conoscere e comprendere l’utente finale che dovrà fruire del prodotto del processo. Ciò è necessario per creare un oggetto utile e che riesca a raggiungere uno scopo, risolvere un problema.
Come si fa?
Nella fase “Empathize” bisogna fare un vero identikit di CHI dovrà usare il prodotto. A questo fine è importante scandagliare le sue caratteristiche, come: – età, interessi, bisogni, – modo di pensare e abitudini, – come si muove nel contesto rilevante. Tutto questo lo si fa: – osservando – ascoltando – incontrando le persone in “Target”.
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